Da artista e curioso su tutto ciò che fa parte della messa in scena, vorrei potermi soffermare insieme a voi, su un concerto “poppissimo”, dai risvolti tecnici estremamente interessanti (eh… poterselo permettere!!…) L’azienda “Tait Stages”,( che ha già creato palchi per i Metallica, Bon Jovi etc..) ha studiato e realizzato per il concerto MDNA di Madonna, un palco assolutamente mutevole, dove l’orizzontalità di base, si “livella” come le tante colonnine luminose di un vecchio mixer.
Il palco quindi, è un nudo parallelepipedo, dove alle più consuete botole, vengono affiancati degli “ascensori” dai lati “screen”, dove in base alle necessità di scena, diventano colonne per singoli figuranti, scale, palchi sovrapposti. Ed è per me come entrare in un parco giochi, immaginando anche il terrore e l'attenzione delle schiere di scienziati illuminati e semplici tecnici, la preoccupazione e l'estrema attenzione nel seguire una scaletta scenica…. col il terrore di far cadere figuranti, ballerini ed artisti in scena.
Insomma… la tecnologia, le invenzioni stanno popolando e rimpolpando di “visioni” un settore che, purtroppo, non è scevro da una crisi. Culturale? Economica? Chissà, se alla fine dei conti, gli scenografi pluristellati si riapproprieranno di una maestranza, magari rigenerandosi con la tecnologia, o i percorsi si stanno definitivamente separando?
Chissà se le sculture di cartapesta ed in legno, le invenzioni tattiche, riusciranno mai a venir ancora studiate ed imparate come parte di un bagaglio culturale? Chissà se - in una piramide di valori immaginaria - sarà necessario proseguire su questo versante ipertecnologico, coltivando queste nuove "abitudini sui grandi tour", stordendo ed esaltando gli avventori, come in una nomade Las Vegas? Chiariamoci; non ho nulla nei confronti di questa azienda che seguendo anche il proprio profitto con professionalità assoluta, regala servizi ed opzioni sceniche stupefacenti... però, la mia domanda è la stessa: un giorno, saremo ancora in grado di “accontentarci” di una sedia ed una chitarra, di un panneggio sul fondo palco, o dovremmo tutti accodarci obbligatoriamente a queste nuove “tendenze tendenziose”, con il timore di non piacere?
La tecnologia va avanti, e di certo sarebbe inutile e sciocco poter anche solo pensare di fermarla. Mi piacerebbe però che un gusto molto più "teatralmente asciutto", potesse venir ancora apprezzato e non dimenticato. Perchè si è in primis scenografi e non informatici.
E voi che ne pensate? Sapreste ancora analizzare e godere di una "semplice" parete mobile, pensata per essere fondale, tavolo e letto? O abbiamo necessità di una macchina sittanto poderosa, per poter riuscire a godere di un live?
Curiosità!
movimenti verticali (la Tait Stages e le avanguardie dello spettacolo)